COMUNICATO AI LAVORATORI - GRUPPO TELECOM

Nel corso del mese di aprile, durante l’ultimo incontro con il Coordinamento, Telecom ha avanzato una proposta articolata che interessava la rete, i customer e le attività di staff degli stessi customer. La proposta partiva dalla previsione delle uscite di personale, definite nell’accordo del 2010, dal settore rete rivendicando la necessità di procedere alla sostituzione delle uscite attraverso appositi bandi.

Siccome era facile immaginare che agli stessi vi fosse una partecipazione massiccia di lavoratori dei customer, l’azienda aveva proposto di voler spostare personale operante presso le aree di staff commerciali nei customer. Durante quell’incontro il Coordinamento ha proposto di eseguire una gestione congiunta delle operazioni di riorganizzazione attraverso l’individuazione di criteri oggettivi che garantiscano trasparenza alle scelte aziendali. A tale scopo era stata effettuato anche un ulteriore incontro tecnico, durante il quale l’azienda aveva dichiarato di volersi riservare la scelta del 40% circa del personale da riconvertire nei customer in base a criteri discrezionali legati “all’indispensabilità” dei lavoratori in questione. Di fronte a tale affermazioni il sindacato aveva dichiarato la propria indisponibilità a trovare un accordo sulla base di tali presupposti, invitando Telecom Italia ad una seria riflessione sulle “discrezionalità” dei capi. Trascorsi due mesi, nel corso di un breve incontro tenutosi il giorno 19 giugno, l’azienda ha comunicato di non essere stata in grado di convincere l’intera azienda sulla possibilità di un accordo complessivo che accompagni la riorganizzazione. Con queste premesse, in assenza di certezze sulla possibilità di confermare le uscite previste dall’accordo del 2010 (a oggi il decreto Fornero non garantisce il raggiungimento della pensione con i vecchi criteri per il personale uscito dopo il 4 giugno 2011) e senza sapere il risultato della partecipazione ai bandi, l’azienda ha comunicato di voler procedere unilateralmente alla riallocazione professionale di circa 600 unità, come da tabella allegata. Inoltre, ha dichiarato di voler aprire tavoli territoriali per informare nel dettaglio delle ricadute locali. Il giudizio espresso dalle Segreterie Nazionali è stato durissimo. Siamo alla presenza della scelta di voler cambiare il lavoro a centinaia di persone, trasferendole da attività impiegatizie ad attività di customer, lasciando la scelta ai responsabili di linea in assenza di ogni trasparenza.

Si tratta, ovviamente, di una riorganizzazione che nasce da operazioni clientelari in cui ogni singola linea potrà decidere che lavoratore tenere e quale trasferire. A conferma di ciò l’azienda ritiene anche di dover spostare persone tra un’attività di customer e un altro senza nessuna motivazione organizzativa. Tutto questo dopo che, durante l’esposizione del piano industriale, l’Amministratore Delegato ha evidenziato la necessità di trovare soluzioni congiunte con il sindacato perché il clima aziendale rappresenta una condizione fondamentale per vincere la sfida della competizione sui mercati. La posizione aziendale è del tutto inaccettabile e non fa altro che alzare il livello di tensione con il sindacato. Se queste sono le premesse alla discussione sul piano d’impresa appare evidente che questa politica miope da parte aziendale mette in serie difficoltà la tenuta di un corretto confronto di Relazioni Industriali creando inevitabilmente un duro scontro con Telecom. Come sindacato riteniamo che debba finire il monopolio delle varie “linee operative” e debba riprendere un serio confronto non viziato da necessità oscure e imperscrutabili. Se da un lato la riorganizzazione aziendale è condizione fondamentale per la sopravvivenza della stessa e conseguentemente a garantire un futuro certo per i lavoratori, è del tutto evidente che sarà necessario realizzarla in piena trasparenza, evitando operazioni clientelari e di bassa gestione del potere. Chi si assumerà la responsabilità di utilizzare strumenti di questo genere dovrà assumersi completamente la responsabilità del fallimento di una discussione che dovrebbe servire a rilanciare l’azienda sul mercato superando l’attuale momento di forte difficoltà. Sul territorio andranno contrastate le ricollocazioni forzate con tutte le iniziative più opportune, siano di tutela individuale che collettiva. Non si può riorganizzare un’azienda sfogliando il “carciofo”, sindacato e lavoratori Telecom sapranno rispondere con durezza e uniti a processi basati sul principio del “dividi ed impera” o a logiche che lasciano alle linee la possibilità di decidere discrezionalmente sul futuro dei lavoratori. Le Segreterie Nazionali invitano Telecom a fermarsi dal partire unilateralmente, diversamente anche alla luce di quanto verificatosi nelle scorse ore sul CCNL si rischia di aprire una stagione di forte tensione che porterà inevitabilmente il sindacato ad interrompere le relazioni industriali.


 

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