GUGLIELMO LOY SULLA CRESCITA ED IL LAVORO AI GIOVANI
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- Creato Giovedì, 24 Maggio 2012 11:31
E’ difficile immaginare una diminuzione del sommerso e dell’economia ad esso connessa, quando ci troviamo di fronte a 2,1 milioni di NEET tra i 15-29 anni, a 1,8 milioni di persone scoraggiate che non cercano più lavoro e a oltre metà dei disoccupati (che hanno raggiunto 2,4 milioni di persone) che, dopo un anno dalla perdita del lavoro, non riesce a reinserirsi nel mercato del lavoro.
Sono numeri da capogiro a cui si affianca il fenomeno della continua ascesa di rapporti di lavoro a termine e atipici con una durata sempre più breve, che non supera i 6 mesi, e con un alto tasso di permanenza in tale condizione per lunghi periodi. L’agenda politica nazionale e internazionale ha finalmente posto il tema della crescita e dell’occupazione, soprattutto giovanile, tra le priorità. A livello nazionale, non si può non sfruttare questa importante occasione della Riforma del mercato del lavoro, per arginare piaghe quale gli alti tassi di disoccupazione e di scoraggiamento giovanile che sempre più spesso sono collegati a una cattiva, distorta e abusata flessibilità. Dare ai giovani e meno giovani garanzie di un lavoro dignitoso deve essere la base di questo processo di revisione normativa. Nondimeno occorre prestare attenzione ai tanti lavoratori stranieri che in questo particolare momento di crisi economica sono investiti da perdite di posti di lavoro. A tal fine è fondamentale che le disposizioni contenute all’art. 58 del disegno di legge attualmente al Senato, non vengano modificate. Diversamente si rischierebbe di ampliare le sacche di sommerso.