COMITATO ESECUTIVO DELLA UILTUCS: IL DOCUMENTO FINALE

Il Comitato Esecutivo della Uiltucs riunito in Roma il 27 marzo 2012 alla presenza del Segretario Generale  della UIL Luigi Angeletti, a seguito di approfondita discussione inerente il contesto socio economico del Paese, con particolare riferimento alla riforma del mercato del lavoro, approvata dal Consiglio dei Ministri del 23 marzo scorso, nel condividere i contenuti della relazione introduttiva e la sintesi del dibattito riportata nelle conclusioni del Segretario Generale Brunetto Boco, esprime profonda preoccupazione per le difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane ed in particolare i giovani e le donne in cerca di lavoro.

Il Comitato Esecutivo della Uiltucs ritiene necessario che la Uil debba promuovere rinnovatamente iniziative di lotta a sostegno dell’occupazione e del  reddito dei pensionati e dei lavoratori e assicura il pieno sostegno alla manifestazione unitaria del 13 aprile p.v, finalizzata a risolvere in positivo il problema dei lavoratori “esodati” che a seguito della riforma pensionistica sono senza lavoro e senza pensione. Allo stesso tempo ritiene debbano essere sviluppate tutte le iniziative necessarie a contrastare l’idea che il mercato del lavoro italiano debba essere riformato in quanto fattore di ostacolo alla crescita del paese.

Bassi redditi, alta pressione fiscale ed elevato tasso di disoccupazione continuano ad incidere sulla strutturale caduta dei consumi interni. Burocrazia, corruzione, spesa pubblica improduttiva e una politica economica depressiva hanno determinato la caduta degli investimenti italiani e stranieri. La scarsa crescita della produttività registrata nell’ultimo decennio, determinata dalla carenza di infrastrutture, dalla scarsa capacità di innovazione del sistema impresa e da politiche fiscali che hanno premiato la rendita e non gli investimenti e il lavoro, costringe il paese a subire la concorrenza internazionale. Gli effetti della recessione in atto e delle politiche di contenimento del deficit impoveriscono in modo ormai insostenibile i redditi da lavoro dipendente e dei pensionati. 

Politiche  e proclami per troppo tempo ingannevoli  ed  inefficaci di contrasto all’evasione fiscale e di riduzione dei costi della politica stanno lacerando la coesione sociale. Le crisi aziendali  e l’instabilità del sistema finanziario continuano a minare la fiducia nel futuro.

In questo contesto, in cui la politica ha abdicato al suo ruolo assegnando al Presidente del Consiglio prof. Mario Monti l’arduo compito di traghettare il paese fuori dal pericolo del fallimento, la riforma del mercato del lavoro deve essere valutata nella sua giusta dimensione di parte di un processo tanto necessario quanto articolato di interventi di riforme, liberalizzazioni e politiche economiche e fiscali che solo nel loro insieme possono costituire volano per la ripresa. Ed in tema di liberalizzazioni quella del commercio è da considerarsi inefficace e dannosa.

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Il giudizio della Uiltucs è un giudizio di merito e non può essere che positivo riguardo alle misure previste sulla  “flessibilità in entrata”. In particolare i provvedimenti atti a ridurre i possibili abusi in materia di lavoro a progetto, partite IVA, associazione in partecipazione con apporto di lavoro e tirocini formativi, circoscrivono in modo efficace il legale utilizzo di tali forme di lavoro.

Nel contempo la decisione di “far costare di più” il lavoro a tempo determinato, premia la flessibilità del lavoro e incentiva l’utilizzo del rapporto di lavoro a tempo indeterminato quale tipologia contrattuale principale. Nella stessa direzione si colloca l’obbiettivo di fare dell’apprendistato  “la porta principale d’’ingresso” nel mondo del lavoro, coniugando sgravi contributivi con formazione e stabilità occupazionale. 

Più articolato è il giudizio del Comitato Esecutivo in merito al sistema di ammortizzatori sociali che il Parlamento nel bel mezzo di una campagna elettorale litigiosa e strumentale, si accinge a discutere. Se è possibile giudicare positivamente l’approccio strutturale ed estensivo della platea di riferimento della riforma e responsabile la decisione di superare solo gradualmente l’attuale sistema di tutele, occorre rilevare l’insoddisfazione per la soluzione prospettata nell’affrontare i casi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa che coinvolge i lavoratori e le lavoratrici dipendenti da imprese con meno di 15 dipendenti, in quando non chiaramente efficace. Allo stesso tempo appare inadeguata la durata temporale dell’indennità prevista dall’Assicurazione Sociale per l’Impiego nel caso degli ultra 55 enni.

Se l’universalità delle tutele può ancora essere garantita apportando i giusti correttivi alla riforma nell’iter parlamentare con la stessa modalità il Comitato Esecutivo della Uiltucs in piena sintonia con il Segretario Generale della UIL Luigi Angeletti considera necessario che il Parlamento introduca misure efficaci atte ad evitare abusi e licenziamenti strumentali relativamente al cosiddetto “licenziamento economico” per giustificato motivo oggettivo.

Nei fatti la riforma prospettata dal Governo sui licenziamenti individuali (caso discriminatorio, caso disciplinare per giusta causa o giustificato motivo soggettivo e caso economico per giustificato motivo oggettivo) è resa problematica ed inaccettabile per la soluzione prevista nel caso del “licenziamento per motivi economici.” Il Comitato Esecutivo della Uiltucs ritiene necessario prevedere inequivocabilmente la reintegra del lavoratore licenziato senza giustificato motivo oggettivo e a tale scopo potrebbe essere utile la previsione di una procedura atta a coinvolgere in termini informativi e preventivi la rappresentanza sindacale aziendale laddove costituita. 

A sostegno di tale indirizzo il Comitato Esecutivo della Uiltucs ritiene necessario avviare da subito una campagna di informazione diffusa nei territori e nelle aziende e predispone la convocazione degli attivi regionali delle delegate e dei delegati della categoria. Lo stesso Comitato Esecutivo in attesa dello svolgimento del direttivo della categoria previsto per il mese di maggio chiede alla UIL  di svolgere iniziative stringenti di sensibilizzazione delle forze politiche e dei parlamentari chiamati a dibattere ed approvare la riforma.

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