Uilpa: parte la vigilanza dinamica dentro le carceri siciliane

“Come organizzazione sindacale siamo stati gli antesignani di siffatto nuovo modo di concepire la sicurezza e la vigilanza nelle carceri, fermo restando che reputiamo imprescindibile la modifica dell’art. 387 codice penale (colpa del custode), e l’ammodernamento del regolamento di servizio, così come l’abbandono delle terminologie militari”.

Questa è stata la dichiarazione di Gioacchino Veneziano Coordinatore Regionale della Uil di categoria in ordine alla modifica del concetto di custodia e vigilanza dei detenuti, visto che sono stati individuati dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria degli step, con inizio dall’ottobre prossimo che al 25% dei detenuti ristretti in Sicilia di potere usufruire di una permanenza fuori dalle celle per almeno 8 ore.Il percorso di rinnovamento sarà portato a compimento a maggio del 2014, con portando tale percentuale al 75%.
Snocciola con cognizione i dati numerici regionali il leader della Uil di categoria,: …“ degli attuali 6.825 detenuti classificati media e bassa sicurezza, ovviamente rimarrebbero esclusi da tale innovazione i 1.217 detenuti Alta Sicurezza.- Considerato che in ambito regionale già beneficiano del regime di vigilanza dinamica 469 reclusi, e 146 detenuti sono già in regime di semilibertà, quindi di fatto i potenziali beneficiari potrebbero essere 5.462 detenuti rinchiusi nei 25 penitenziari siciliani…”
Ovviamente continua Veneziano, - “…la parte del leone la potranno fare i penitenziari delle aree metropolitane unitamente ai più grandi, infatti Palermo Pagliarelli potrà avere circa 900 detenuti beneficiari, seguito da Ucciardone intorno a 500, per passare con il carcere di Bicocca di Catania con pressappoco 470, per arrivare ad Augusta con 420 più o meno, e Trapani con poco più di 400…”
Questo nuovo concetto di vigilanza pone al centro dell’attenzione la Polizia Penitenziaria non più come un custode, ma con un operatore di sicurezza con veri e propri servizi di pattugliamento, per questo che sollecitiamo - conclude Veneziano - …che il Provveditore delle carceri Siciliane dia l’imput affinché vi siano dei confronti sindacali a livello regionale e locali…,poiché deve esserci un impegno corale affinché la Sicilia abbia un congruo aumento di personale di Polizia Penitenziaria che ad oggi si attesta a 800 unità mancanti dalla pianta organica ministeriale…”
Ovviamente la sentenza di condanna dell’Italia della Corte di Strasburgo con riferimento alla sentenza Torreggiani ed altri, ha imposto all’Amministrazione Penitenziaria di porre in essere progettazioni operative diverse per presentarle alla Corte di Strasburgo per evitare altre condanne che porterebbero alla bancarotta lo Stato Italiano considerato il tasso di sovraffollamento indegno ed indecoroso delle nostre carceri.
Le carceri Siciliane ove vi potrà essere un regime totale di vigilanza dinamica, è cioè tutti i detenuti presenti (esclusi ovviamente i detenuti classificati Alta Sicurezza e di Alto Indice di Vigilanza) a quanto dato sapere saranno quelle di Augusta, Caltagirone,Castelvetrano,Enna, Favignana, Modica, Nicosia,Ucciardone Gela,Giarre,Mistretta,Termini Imerese, Sciacca,San Cataldo.

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