CHIUSURA CARCERE DI MARSALA: IL PROVVEDITORE OBBLIGA I LAVORATORI A TRASFERIRSI

"Senza ombra di smentita quest'iniziativa dell'amministrazione penitenziaria è la prova dell'arroganza e della presunzione di poter agire senza regole e, soprattutto, uno sfregio ai tanti poliziotti penitenziaru e operatori di Marsala che si vedranno costretti con la forza a presentare un'istanza di trasferimento dove conviene all'amministrazione".

 

Senza giri di parole, il coordinatore regionale della Uilpa penitenziari Gioacchino Veneziano e il segretario regionale dell'Ugl polizia penitenziaria Francesco D'Antoni, hanno commentato la comunicazione del direttore della casa circondariale di Marsala  dott. Paolo Malato il quale, "comandato" dal Provveditore della Regione Sicilia  Maurizio Veneziano, sembra stia pressando i lavoratori a presentare domanda di trasferimento, perché entro lunedì dovrà consegnare al Dipartimento di Roma il tutto al direttore generale del personale Vita Turrini.

"Dobbiamo informare l'opinione pubblica, la classe politica e le istituzioni - incalzano i rappresentanti di Uil e Ugl - che oggi in Sicilia la gestione delle carceri sta diventando autoritaria, e il rischio concreto è quelo di fare esplodere una situazione già ampiamente compromessa a causa del sovraffolamento, della carenza di mezzi,  della mancanza di personale e di risorse economiche. Per questo non comprendiamo l'atteggiamento provocatorio del Provveditore, ragion per cui auspichiamo a un intervento del Mininistro Paola Severino, affinchè sappia che rispetto a quanto la stessa aveva dichiarato - ovvero che non vi erano nei piani del Governo risparmi di spesa per le carceri - invece a Marsala si sta operando in direzione opposta".

E continuano: "Quest'iniziativa di soppressione del carcere di Marsala è un'ingiustizia totale perché sui 206 carceri presenti in Italia, Marsala è l'unico che verrà chiuso, quindi la provincia di Trapani e la Sicilia pagheranno un prezzo altissimo di una scelta scellerata. E’ il momento che tutti, politici e istituzioni locali, facciano il loro dovere per salvaguardare il territorio di Marsala da quest'ingiusto esproprio perchè il concetto di risparmio non deve assolutamente ricadere solo sulla pelle dei lavoratori marsalesi, quindi se di risparmio si vuole parlare, allora chiediamo al capo delle carceri siciliane, che sembra volere autoproclamarsi "Il Monti di Sicilia", di iniziare proprio dal suo status di dirigente generale consegnando l'autovettura in dotazione, cioè una Bmw Serie 5, 3.000 di cilindrata e i suoi 4 agenti di scorta".

Veneziano e D'Antoni puntualizzano che "i dati del risparmio con la soppressine del Carcere di Capo Boeo consegnati al Ministro Severino e al capo del Dap Tamburino non sono reali, giacchè la gravitò del sovraffollamento in provincia appesantirà il lavoro nelle carceri di Trapani, di Castelvetrano e di Favignana e, quindi, aumenterà l'attività di spostamento dei detenuti, dei magistrati e della altre forze di polizia".

"Insomma - concludono i due sindacalisti - l'operazione di chiusura del carcere di Marsala nasce da un decreto del lontano 2001, oggi rispolverato solo per  rimpolpare gli organici delle carceri di Castelvetrano, Favignana e Trapani, quindi imponendo ai lavoratori di presentare istanza in quelle sedi, quindi calpestando ogni volontà e  proposta di confronto con le organizzazioni sindacali, ma noi non permetteremo nessun atto d'imperi: ci faremo promotori di una fiaccolata invitando tutti quelli a cui sta a cuore un presidio di sicurezza come il carcere di Marsala".

Informazioni aggiuntive

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information