CASA CIRCONDARALE AGRIGENTO –– RICHIESTA CONVOCAZIONE DAP

Ill.ma d.ssa MATONE,

le  scriventi Segreterie Reginali, sono costrette a richiedere il Suo autorevole intervento, poiché presso la struttura citata in indirizzo l’alterazione delle regole ha raggiunto il livello massimo, con la spiacevole considerazione che il perdurare del comportamento assunto dal direttore colà preposto, conferma senza ombra di smentita che si diverte a violare le leggi e i regolamenti, con la partecipazione dell’attuale comando di reparto.

Si precisa che le relazioni sindacali in questi quattro anni proprio con i vertici dell’amministrazione locale sono stati sempre inesistenti.

Infatti per onor di cronaca, già in data 15.04.2011, per colpa dei comportanti “provocatori e dilatori”, le nostre strutture territoriali hanno dovuto indire un “sit-in” di protesta esterno, proprio mentre il Guardasigilli risultava essere l’On.le Angelino Alfano, natio della città di Agrigento, per fare capire  che quello che accadeva presso la sua sede natale era bisognevole di necessaria attenzione.

Per l’appunto, non tardò ad arrivare una ispezione dipartimentale, compiuta dal Dr. Luigi Pagano, oggi suo collega e conoscitore della vicenda nei minimi particolari.

Da allora purtroppo, pur con gli interventi del passato Provveditore Regionale, sia con l’attuale Dirigente Generale a Capo dell’Amministrazione Penitenziaria in Sicilia l’atteggiamento del direttore è rimasto inalterato,anzi gli ultimi atti confermano che c’è una chiara volontà di voler incattivire l’ambiente.

Esattamente, mettendo in ordine temporale gli eventi, già dal mese di luglio 2011 le scriventi OO.SS. con l’avvento del neo Provveditore dott. Maurizio Veneziano erano alquanto speranzosi nella prima visita fatta dallo stesso Capo della Polizia Penitenziaria Siciliana presso l’istituto citato, ponderando la speranza di   un nuovo percorso, ed infatti in quell’incontro, i rappresentanti delle sigle sindacali firmatarie, chiedevo al Provveditore una svolta, porgendo la collaborazione a scrivere con la sua gestione regionale un nuovo libro.

A conferma della volontà collaborativa, con grande senso di responsabilità, poiché avevano conosciuto il lavoro e l’abnegazione dell’attuale D.G Siciliano durante la sua permanenza in quella di Agrigento, accettavano a riprendere i rapporti sindacali.

Da quel momento, purtroppo pur avendo un “arbitro di fama” in campo, è cioè il Provveditore Veneziano, in ben tre incontri nulla è cambiato, anzi scandalosamente è stato dato un “vantaggio” ad una sola sigla, mortificando chi rappresenta il 90% dei lavoratori.

I rapporti fra le parti si sono ulteriormente inaspriti quando il direttore arrogantemente ha apertamente negato l’evidenza di avere dato esecuzione ad un ordine di servizio, convocando solo una sigla sindacale, il tutto mentre era ancora aperto “un tavolo di raffreddamento dei conflitti regionale”.

Questo accade presso la Casa Circondariale di Agrigento e soprattutto nonostante la presenza fisica del Provveditore Regionale di Palermo.

Ill.ma Dr.ssa Matone, quando Lei potrà leggere copia del verbale del 22 giugno, si renderà conto che si sono spesi fiumi di inchiostro per scrivere delle inefficienze della Casa Circondariale di Agrigento, percorso migliaia di chilometri per presenziare alle innumerevoli trattative a “tavolo superiore” presso il PRAP di Palermo, poiché il direttore del penitenziario di Agrigento immancabilmente riusciva a non concludere nulla in periferia, e le OO.SS si vedevano costrette a rivolgersi al livello superiore.(ultimamente addirittura il Provveditore si è spostato ad Agrigento…)

E’ ovvio che la macchina dello Stato ha speso migliaia di euro per riscontrare le innumerevoli note sindacali, e pagare gli incalcolabili viaggi del direttore da Agrigento a Palermo, senza contare le centinaia di giornate di cui all’art.32 c. 4 Dpr.164/2002 pagate dall’Amministrazione penitenziaria per consentire alle rappresentanze sindacali di partecipare agli incontri obbligatoriamente indetti a causa della situazione sopra spiegata.

Ora è chiaro che non è più possibile subire supinamente il comportamento di un dirigente penitenziario lautamente stipendiato dai contribuenti che nell’ultima seduta addirittura le scriventi sono stati letteralmente presi per bugiardi, rendendo di fatto l’aria così irrespirabile, che lo  stesso Provveditore si è reso conto personalmente, mettendo nientemeno davanti a tutto la sua dignità  lavorativa conquistata negli anni come pegno per una ulteriore apertura di credito verso l’amministrazione locale……

Proprio per le considerazioni sopra esposte, onde evitare che nessuno possa mettere in discussione la stima che le scriventi OO.SS hanno nei confronti del Provveditore, Le chiediamo con la massima urgenza la convocazione del tavolo nazionale oramai unico organo affidabile e risolutivo.

Le Segreterie Generali considerata la gravità della situazione sono invitate ad intervenire a supporto a questa nota, affinché il problema Agrigento venga risolto come i lavoratori pretendono.

Per ultimo ma non per importanza, i lavoratori hanno chiesto di organizzare un’insolita ma quanto mai emblematica manifestazione di protesta, e cioè predisporre un pullman che dovrebbe partire da “contrada Petrusa” sede del carcere di Agrigento, per giungere a Piazza Luigi Daga in Roma,sede del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, inscenando una sorta di “viaggio della speranza dei poliziotti penitenziari Agrigentini”.

Con immutata stima si resta in attesa di un positivo riscontro.
Cordialità.

S.A.P.Pe            U.I.L. PA                  C.I.S.L FNS             U.G.L.-P.P             C.G.I.L. F.P.- P.P.
F.to C. NAVARRA    F.to G. VENEZIANO          F.to G.SACCONE              F.to F. D’ANTONI            F .to R. DI PRIMA                 

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