Libia, liberare pescherecci italiani, sviluppare la blue economy nel Mediterraneo - Dichiarazione del segretario Uila Pesca Sicilia Tommaso Macaddino

“La Uilapesca esprime solidarietà agli equipaggi e agli armatori dei pescherecci “Afrodite” e “Matteo Marrarino” di Mazara del Vallo, auspicando il loro pronto rientro in Italia e chiede di avviare, con urgenza, un serio e costruttivo confronto tra tutte le parti interessate per affrontare il delicato problema dei ripetuti arresti di pescherecci italiani nel Mediterraneo, in un’ottica di collaborazione e sulla base dei principi della blue economy". Così il segretario della Uilapesca Sicilia  Tommaso Macaddino in merito al fermo, da parte di una motovedetta libica, dei due pescherecci mazaresi, avvenuto nella serata del 9 ottobre a 29 miglia a largo della città di Derna.

“La questione non è se i pescherecci italiani fossero in acque libiche o internazionali. Quello che è inaccettabile e contrario al diritto internazionale è l’aggressione armata da parte della motovedetta libica che ha prima sparato, senza preavviso, sui nostri pescherecci e poi intimato loro di seguirli nel porto di Ras Al Hilal” spiega Macaddino che aggiunge: “occorre mettere in campo tutte le azioni possibili e le competenze disponibili alla ricerca di soluzioni condivise che portino crescita e sviluppo economico per tutti nel Mediterraneo”.

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