Assistenti alla comunicazione in Lis per sordi - La Uil ne sollecita l’assunzione nelle scuole trapanesi‏

“E’ necessario trovare una soluzione definitiva per impiegare gli assistenti alla comunicazione in Lis (Lingua italiana dei segni ) per studenti sordi nelle scuole trapanesi”. Lo affermano il segretario generale della Uil Scuola di Trapani Eugenio Tumbarello e il segretario generale della Uiltucs di Trapani Mario D’Angelo dopo che lo scorso pomeriggio hanno incontrato gli assistenti Lis, i docenti di sostegno e i genitori degli studenti sordi.

Ogni anno la provinciale regionale di Trapani bandisce un concorso per l’assunzione di tali figure professionali nelle scuole. Quest’anno il bando non è ancora stato pubblicato.

“Durante l’assemblea – raccontano i due rappresentanti della Uil di Trapani – è stato messo in evidenza di come si tratti di un problema sociale. La presenza di tali operatori, infatti, è fondamentale nelle aule con bambini e ragazzi sordi poiché consente agli alunni non solo di seguire al meglio le lezioni, ma anche di poter comunicare più agevolmente con insegnanti e compagni e sentirsi, pertanto, parte dell’ambiente scolastico. I genitori hanno anche intenzione di costituire un comitato permanente per porre l’attenzione sulle necessità e sul rispetto dei diritti dei sordi”.

Una prima soluzione è già stata trovata, ma si tratta solo di un intervento tampone poiché la Provincia ha poco meno di 200 mila euro per affidare il servizio. Il bando, secondo quanto comunicato dal dirigente provinciale avv. Diego Maggio, sarà pubblicato entro la fine di ottobre.

“Trattandosi di una soluzione provvisoria a causa degli scarsi fondi economici disponibili – spiegano i segretari provinciali di Uiltucs e Uil Scuola – abbiamo deciso di porre la questione a livello regionale, chiedendo un incontro con la Quinta commissione parlamentare all’Ars “Cultura, formazione, lavoro” per trovare insieme una soluzione definitiva. Del caso, inoltre, abbiamo informato anche il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale affinché anch’egli possa intervenire. La Uil – concludono Tumbarello e D’Angelo – ha messo a disposizione delle famiglie anche gli operatori del proprio ufficio legale per sollecitare attraverso l’invio di apposite diffide la soluzione della questione”.

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