Decreto scuola del governo / Le indicazioni Uil‏

Di Menna: Il Governo deve ritornare sulle scelte fatte su contratto e scatti. Misure urgenti per i precari della scuola.


Copertura con nomine in ruolo su tutti i posti disponibili in organico di diritto: è quanto previsto dal piano triennale delle immissioni in ruolo nella scuola. Un piano avviato nel 2009 e giunto al terzo anno con l’approvazione, nei giorni scorsi, della terza tranche di assunzioni per 12 mila insegnanti.
Il punto – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – è che, anche quest’anno ci saranno insegnamenti che funzioneranno con contratti precari, questo perché non tutti i posti disponibili vengono coperti con immissioni in ruolo. Può succedere, ad esempio che, un posto di matematica venga ricoperto – stabilmente – per diversi anni – da un insegnante che ha sempre un contratto precario. Procedere in questo modo significa creare nuovi precari su posti stabili - spiega Di Menna.
Lì vanno fatte le nomine. Il piano triennale va così reiterato per i prossimi tre anni.
Esiste poi una quota di posti in organico di fatto, circa 30 mila – precisa Di Menna – per la quale la Uil ha fatto da tempo una proposta: creare un organico funzionale, pluriennale. In tale ambito va data attuazione al decreto che prevede le reti di scuole.
Contratto e scatti: così si penalizza ingiustamente la scuola due volte
Il Governo ha deciso non solo il blocco del contratto ma addirittura, solo per la scuola – chiarisce Di Menna – di prendere le risorse finanziarie già stanziate per le anzianità e per la valorizzazione. E’ inaccettabile.
Va data attuazione al pagamento del terzo anno degli scatti di anzianità relativi al precedente triennio.
Decreto scuola del Governo. Tre cose concrete: inidonei, quota ’96 e organico funzionale
Le misure approvate ieri dal governo non riguardano la scuola, per la quale l’esecutivo ha in programma un decreto ad hoc. Aspettiamo questo provvedimento – commenta il segretario Uil Scuola – per ora solo annunciato. E’ prevista per domani una informativa da parte del ministero dell’Istruzione.
Suggeriamo tre temi concreti che in quel provvedimento dovranno trovare soluzione: personale inidoneo, quota ’96 e l’organico funzionale.
Per la scuola occorre un piano di investimenti, che riequilibri il rapporto tra spesa per istruzione e spesa pubblica,spostando risorse da sprechi e privilegi e indirizzandole al sistema scolastico, come avviene in tutti i paesi europei.
Su tutte le questioni, contratto, precariato, sostegno all’innovazione – commenta Di Menna ci attendiamo, insieme agli altri sindacati scuola, una convocazione da parte del Governo. Sarebbe davvero incomprensibile un ulteriore silenzio da parte dell’esecutivo.

Il prossimo 5 settembre ci sarà una riunione di tutti i sindacati scuola per una valutazione congiunta e per decidere, in assenza di risposte e di soluzioni dei problemi, iniziative di mobilitazione.
Rassicuriamo che resta escluso il primo giorno di lezione che deve svolgersi nella più ampia serenità e auspichiamo una responsabilità da parte del governo anche perché non è di un contrasto con tutto il mondo della scuola che il Governo e il Paese hanno bisogno.

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