INFORMATICONUIL 08.04.2013 - MOBILITA' 2013/2014 - PROROGATA LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE ALL'11 APRILE 2013
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- Creato Martedì, 09 Aprile 2013 07:19
L'invio delle domande di mobilità è stato prorogato alle ore 18 del giorno 11 aprile 2013. Rimane confermata la modalità telematica attraverso il sistema POLIS.
Eurostat / Italia fanalino di coda in Europa per spesa pubblica per istruzione
Di Menna: “Il Parlamento assuma una decisione politica che impegni il Governo per una revisione della spesa che indirizzi più risorse alla scuola”
Per un graduale avvicinamento del nostro Paese ai livelli europei.
Sono anni che lo segnaliamo, ma niente, sempre nuovi tagli sulla scuola. L'Italia rischia di uscire dall'Europa proprio nel campo in cui ha tutte le risorse per eccellere: la cultura, la scuola. Non si può star fermi. Serve una assunzione di responsabilità politica - commenta il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, dopo la diffusione dei dati dell’Eurostat che compara la spesa pubblica nel 2011 e la sua destinazione.
Secondo l’istituto di statistica europeo, infatti, l’Italia risulta all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% fronte del 2,2% dell'Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l'8,5% a fronte del 10,9% dell'Ue a 27).
I due presidenti di Camera e Senato potrebbero favorire – propone Di Menna - la presa di responsabilità delle forse politiche prevedendo una sessione del Parlamento per votare una mozione che impegni il futuro Governo ad una vera revisione della spesa pubblica che, fermi i saldi di bilancio, sposti risorse a favore di cultura e scuola, per avviare un graduale avvicinamento ai livelli dei paesi europei.
Dall’ Agenzia ANSA
UE: EUROSTAT,ITALIA FANALINO CODA SPESA SCUOLA-CULTURA
(ANSA) - ROMA, 6 APR - L'Italia e' all'ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% dell'Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l'8,5% a fronte del 10,9% dell'Ue a 27). E' quanto emerge da uno studio pubblicato da Eurostat che compara la spesa pubblica nel 2011.
Secondo l'Istituto di statistica europeo in Italia e' piu' alta la percentuale di spesa per i servizi pubblici generali (che comprendono gli interessi sul debito pubblico) con il 17,3% a fronte del 13,5% medio dell'Ue a 27 (in Grecia questa voce pesa per il 24,6% su tutta la spesa pubblica). La spesa per protezione sociale in Italia e' invece ancora superiore a quella Ue a 27 con il 41% della spesa pubblica complessiva a fronte del 39,9%. La protezione sociale nel nostro Paese resta pero' sbilanciata su quella per le pensioni mentre arranca la spesa per coloro che perdono il lavoro, per la casa e l'esclusione sociale.
L'Italia spende il 3% della sua spesa pubblica per la difesa (in linea con l'Ue a 27) e il 4% per l'ordine pubblico (3,9% la media europea). Per la sanita' pubblica il nostro Paese spende leggermente meno della media Ue a 27 (il 14,7% contro il 14,9%).
Nel complesso, scrive Eurostat, la spesa pubblica complessiva nel 2011 e' stata pari al 49,1% del Pil. Tra il 2010 e il 2011 la spesa e' diminuita per tutte le voci ad eccezione dei servizi pubblici generali cresciuti di molto a causa del peso degli interessi. Nel complesso protezione sociale e sanita' concentrano quasi il 55% del totale della spesa pubblica. Se si guarda al Pil la spesa per sanita' e protezione sociale e' rimasta stabile al 25% del Pil dal 2002 al 2008 per poi saltare al 27,6% nel 2009 (a causa del calo del reddito). Nel 2011 era al 26,9% in calo rispetto al 27,4% del 2010. In Italia la percentuale sul Pil della spesa per sanita' e protezione sociale e' passata dal 23,9% del 2002 al 29,9% con un aumento di quattro punti percentuali. La percentuale e' inferiore alla Francia (32,2%) ma superiore alla Germania (26,6%).
Per la sola protezione sociale l'Italia ha speso nel 2011 il 20,5% del Pil (19,6% la media Ue a 27, il 20,2% l'Ue a 17) pari a 5.322 euro per abitante. In Danimarca per la protezione sociale si spende il 25,2% del Pil pari, grazie a un pil pro capite piu' alto, a 10.892 euro per abitante. In Germania, sempre per la protezione sociale, si spende il 19,6% del Pil, pari a 6.215 euro per abitante. In Francia si spende il 23,9% del PIl con 7.306 euro per abitante.
Se invece si guarda solo alla cultura l'Italia con il suo 1,1% di spesa pubblica dedicata a questa voce e' superata dalla Grecia (1,2%) e da tutti gli altri Paesi dell'Ue a 27 con la Germania all'1,8%, la Francia al 2,5% e il Regno Unito al 2,1%.
(ANSA). TL 06-APR-13 12:37 NNNN