Il Ddl sulla scuola approda alla Camera. Si eviti uno scontro con la scuola
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- Creato Giovedì, 02 Aprile 2015 08:09
Il ddl scuola è stato presentato oggi alla Camera. E sempre oggi il sottosegretario Faraone, intervenendo in Molise, ha sostenuto che “una riforma non può accontentare tutti”. Il punto è – mette in chiaro il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – che il testo proposto, scontenta proprio coloro, gli insegnanti, che ogni giorno sono alle prese con i ritardi del nostro sistema facendo grandi sforzi per assicurare comunque qualità.
A partire dal merito.
Dopo una prima proposta, offensiva, quella della ‘raccolta punti’ che i costringeva gli insegnanti a cambiare scuola alla ricerca di quella dove c'erano colleghi con punti più bassi, proposta poi ritirata – precisa Di Menna - ne è arrivata una seconda, sbagliata , che prevedeva dare 16 euro di aumento per il merito prendendo i soldi dagli aumenti per anzianità. Anch’essa, dopo le nostre pressioni, ritirata.
Ora c'è il terzo tentativo che non riscuote alcun consenso e non trova neanche un insegnante favorevole: assegnare un budget finanziario al dirigente scolastico che, in solitudine, decide a chi assegnare l'aumento.
Anche questo è da ritirare – commenta il segretario generale della Uil Scuola - c'è una strada da seguire per riconoscere e valorizzare l'impegno, la professionalità, le opportunità di carriera, con consenso: avviare il confronto con il sindacato per il rinnovo del contratto scaduto da 9 anni, come chiesto dalle 400 mila firme consegnate a Palazzo Chigi .
Si eviti uno scontro con la scuola con tre scelte, quelle che ci apprestiamo a proporre in sede di audizione parlamentare:
- un decreto legge per organico funzionale ed assunzioni;
- la via del negoziato contrattuale (oggi abbiamo la buona notizia di due contratti rinnovati, commercio e banche);
- un approfondita e distesa discussione parlamentare che metta al centro la qualità della scuola pubblica e un vero piano di investimenti per la modernizzazione.
Esami di stato del secondo ciclo
UIL: Un riordino disordinato e malgestito - indirizzi e curvature fuori ordinamento da tutelare, a fine corsi, nell'interesse degli studenti.
Il 1 aprile si è svolto presso il miur un incontro sugli esami di stato conclusivi del secondo ciclo. A giugno prenderanno il via gli esami di stato conclusivi dei percorsi di studio modellati nel 2008 per gli istituti tecnici, i professionali ed i licei.
A fronte di un riordino che ha drasticamente tagliato il numero degli indirizzi sperimentali per razionalizzare il sistema ed evitare inutili sovrapposizioni tra settori e percorsi il miur deve ora intervenire su tutte le situazioni a rischio di legittimità con provvedimenti ad hoc.
Per la UIL la gestione disorganica, la mancanza di azioni di monitoraggio e di accompagnamento e l'assenza di ogni confronto con chi rappresenta i lavoratori ha determinato una situazione al limite del paradosso: licei scientifici che hanno ridotto le ore di scienze, licei giuridico economici che hanno tagliato le ore di diritto ben oltre le quote di autonomia, istituti professionali che hanno continuato a seguire i vecchi ordinamenti e, in modo diffuso, programmazione e valutazione fondate sui contenuti e non sulle competenze ne sono il risultato.
Confusione e disorganizzazione non consentono di conoscere nemmeno esattamente i casi di scostamento e quindi la quantità di prove differenziate che dovranno essere predisposte per le seconde prove, con una gestione frammentaria e distante dalla scuola. Bisogna almeno sperare che ci sia contezza di tutte le deviazioni presenti al fine di dare risposte esaustive al nuovo scenario e ricondurle ad ordinamento.
Per la UIL le tematiche attinenti il riordino non possono essere trattate nel solo ambito degli organici e delle atipicità ma occorre una riflessione più ampia sull'assetto complessivo ora che il sistema è a regime e necessita di una messa a punto generale. In tale senso il miur dovrebbe avvalersi del coinvolgimento dei docenti nelle diverse commissioni, cabine di regia gruppi di lavoro che operano nell'amministrazione, finora formate da dirigenti scolastici, ispettori, funzionari e indire, escludendo sistematicamente chi insegna ogni giorno.
Nello specifico la UIL ha posto la questione del ruolo dei docenti di strumento musicale negli esami di stato dei licei musicali. Un terzo delle ore dell'intero piano di studi riduce a margine della valutazione i titolari dell'insegnamento, su cui prevalgono i docenti di teoria e composizione. Secondo la UIL la struttura unica della seconda prova, che non può generare due diverse valutazioni,per la teoria e per la pratica dovrebbe comunque meglio valorizzare lo speciale contributo che questi docenti offrono al percorso formativo, similmente a quanto avviene per alcune discipline dei licei artistici. Il regolamento sugli esami in via di emanazione potrebbe portare indicazioni in tal senso.
La UIL ha posto infine la questione della esclusione dei dirigenti scolastici provenienti dalla scuola primaria ed infanzia dalla funzione di presidente di commissione. Selezione su un ruolo unico, esperienza di gestione amministrativa e didattica non colmano l'assenza di abilitazione all'insegnamento nel secondo grado, diversamente da quanto previsto per i docenti universitari, cui invece la funzione è consentita pure nei cadi di totale assenza di esperienza scolastica.