Nota congiunta Miur/Invalsi - Bisogni Educativi Speciali e prove Invalsi
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- Creato Venerdì, 07 Marzo 2014 09:02
L’Invalsi, in accordo con il MIUR, ha diffuso una nota di chiarimento sullo svolgimento delle prove Invalsi per gli allievi con Bisogni Educativi Speciali.
L’intervento chiarisce le modalità con le quali le scuole dovranno trattare la somministrazione dei test di rilevazione degli apprendimenti degli alunni della primaria, classi II e v e, della secondaria di primo grado, classe II, secondo un approccio corrispondente tutti i bisogni speciali riconosciuti dalla normativa, derivante da:
• legge 104/92 sulla integrazione dei Diversamente abili;
• legge 170/2010 disturbi specifici dell’apprendimento;
• direttiva 27 dicembre su Bisogni educativi speciali.
In relazione a quest’ultima viene riconosciuta una valenza specifica ai bisogni espressi dagli alunni correlabili a situazioni conclamate quali il disagio linguistico culturale (alunni stranieri) e socio economico (contesti familiari ed economici complessi).
Per la rilevazione degli apprendimenti di queste particolari tipologie di studenti va compilata una maschera elettronica dedicata per la raccolta delle informazioni di contesto individuale e per quella dell’inserimento delle risposte fornite dagli studenti, secondo modalità operative che l’INVALSI dovrà chiarire.
La segnalazione, come evidenziato nella nota, consente di ampliare la partecipazione alle rilevazioni anche con strumenti quali l’ascolto individuale in cuffia delle domande, su richiesta delle scuole per alcune tipologie di alunni, e la restituzione dei risultati individuali degli allievi con Bisogni Educativi Speciali che hanno partecipato alla rilevazione predisposta dall’Invalsi. La normativa prevede che per alcuni di essi le prove possano essere predisposte direttamente dalla scuola, ma in tal caso i risultati non rientreranno nella rilevazione.
L’intervento fa riferimento al principio per il quale le situazioni di momentanea fragilità individuale dei singoli alunni, in alcune fasi dei processi di apprendimento, vanno trattati all’interno della progettazione educativa e didattica fondata sulla individualizzazione degli interventi, la cui responsabilità è posta dalle norme, nell’ambito dell’autonomia didattica e organizzativa, per gli aspetti generali in capo al collegio dei docenti, per gli aspetti specifici in capo al team di insegnamento o al consiglio di classe e in capo ai docenti delle singole discipline per gli aspetti didattici. Anche in questa occasione la UIL ribadisce che occorre semplificare il lavoro dei docenti, eliminare gli appesantimenti burocratici e dare valore alla pluralità di funzioni della scuola e del suo personale.