Aumento gettone consiglieri comune di Trapani. Sindacati scrivono lettera aperta al sindaco e ai gruppi consiliari per chiedere la revoca della delibera

“Riteniamo la delibera, con la quale, a partire da gennaio  scatterà  l’aumento del gettone di presenza per ogni seduta  del 30 per cento per i consiglieri comunali, facendo lievitare il costo complessivo del gettone a carico delle casse comunali da 66 a 87 euro, priva di ogni giustificata considerazione ed indegna per il momento di crisi che stiamo vivendo, chiediamo al sindaco, al presidente del consiglio, ai capi gruppo consiliari la revoca del provvedimento, siamo certi di interpretare l’indignazione e la rabbia  dei  cittadini trapanesi”.

Lo scrivono in una lettera aperta rivolta al primo cittadino e ai consiglieri del comune di Trapani, i segretari dei sindacati dei pensionati di Trapani, Spi Cgil , Fnp Cisl e Uilpensionati, Antonella Granello, Mimmo Di Matteo e Leo Falco.

“E’ un atteggiamento contraddittorio e di illogicità, che ha provocato l’indignazione dei cittadini soprattutto dal momento che, gli stessi consiglieri per mancanza di risorse finanziarie, hanno  già deliberato di aumentare i tributi comunali e tagliare i servizi  con ulteriore aggravio di costi per le famiglie, con il consequenziale peggioramento del loro tenore di vita”. I segretari aggiungono, “con l’adozione del provvedimento la maggioranza dei consiglieri, hanno volutamente ignorato il momento assai particolare in cui ci ritroviamo, con le famiglie che non riescono a soddisfare  bisogni primari, che già dalle prime settimane del mese non sanno come fare e a chi rivolgersi, con i nonni tornati ad essere genitori, costretti con le misere pensioni al sostentamento dei figli sposati e dei nipoti, sostituendosi  e sopperendo ai vuoti di uno stato sociale ormai quasi inesistente falcidiato dai tagli che continuano a imperversare nei bilanci comunali, regionali e nazionali”.

I sindacati concludono: “vale poco la rinuncia di alcuni consiglieri contrari agli aumenti,  la loro disponibilità  a versare le somme alle casse comunali o a versarli in beneficenza,  unica giusta misura è la revoca della delibera nel rispetto della dignità dei cittadini trapanesi che li hanno onorati della loro fiducia e permettere loro di sedere negli scanni del consiglio comunale”.

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