Trapani, negato il nome del secondo genitore sul certificato di nascita - Parisi (Uil P.O.): “Il caso serva almeno a suscitare un dibattito cittadino basato su dati scientifici e non su falsi moralismi”

Le cronache cittadine ci restituiscono da un paio di giorni il caso di una coppia omosessuale, che avendo chiesto di inserire i propri figli gemelli nel registro dello Stato civile del Comune di Trapani con il cognome dei due genitori si è vista rigettare la richiesta.  

La notizia ci dà l’occasione per ricordare come, nella scorsa legislatura,   il tema della stepchild adoption ha tenuto impegnato il Parlamento e tutti i talk show più importanti per diversi giorni

Le manifestazioni che si sono contrapposte su questo tema, dal Family Day alle Piazze Arcobaleno, ci hanno rimandato un’Italia profondamente divisa, tanto sulle Unioni civili, tenute ben distinte dal più “sacro” concetto di matrimonio, quanto riguardo appunto all'istituto giuridico della  “Stepchild adoption”, (adozione del figlio del partner)  mettendo così sul piatto della discussione l’ammissibilità e l’opportunità della genitorialità nelle famiglie omosessuali.

Si è trattato di un dibattito duro, che come sappiamo si è concluso con lo sconvolgimento della Legge Cirinnà  da parte di un Parlamento che purtroppo si è dovuto fare portavoce di una società italiana ancora profondamente chiusa e incapace di leggere i cambiamenti in atto nel suo stesso grembo. 

Trasformazioni e cambiamenti che invece caratterizzano profondamente la nostra contemporaneità e che dovrebbero indurci a ripensare criticamente le attuali configurazioni familiari  che sempre più  si differenziano dalla famiglia “tradizionale”  per composizione, per appartenenza etnica e per genere, e le conseguenti e diverse espressioni della genitorialità. 

Purtroppo la speranza che le cose cambino in questo senso è al momento pressoché inesistente. E’ impensabile nel clima politico attuale che cambi la legge sulla stepchild adoption  e ciò risulta evidente quando in una città governata da un sindaco di sinistra, venga respinta la stessa richiesta che in comuni come Torino Bologna, Palermo, Catania e Napoli, è stata accolta al fine di garantire il diritto dei bambini di avere legalmente due genitori.

Mi auguro che,  nell’attesa di una dichiarazione esplicita del sindaco Giacomo Tranchida,  ciò serva almeno ad accendere il dibattito sul tema in città.  Ma spero anche che il focus della disputa tra chi ha legittimamente posizioni diverse si basi su fonti di natura scientifica, che pure esistono copiose,  e non su sensazioni o falsi moralismi che altro risultato non hanno  che quello di andare a discapito di bambini veri ed in carne ed ossa che comunque e ovunque siano nati, hanno gli stessi diritti di tutti gli altri bambini.

 

Antonella Parisi

Responsabile Pari Opportunità Uil Trapani

 

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