Femminicidio Nubia. Parisi (Uil P.O. Trapani): Occorre rivoluzione culturale per la piena realizzazione dei diritti delle donne a partire dall’educazione nelle scuole
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- Creato Martedì, 22 Novembre 2016 12:03
“Nell’era in cui la donna rivendica la propria indipendenza dall’uomo, è necessaria una vera “rivoluzione culturale” per far sì che tale indipendenza possa veramente essere goduta. Altrimenti si tratterà soltanto di diritti da scontare con la vita al momento della loro reale applicazione. E’ necessario che la scuola prenda in carico il problema promuovendo una educazione mirata alla realizzazione della parità di genere e alla demolizione degli stereotipi, al fine di restituire alla società uomini, perfettamente consapevoli del proprio ruolo e di quello delle donne”.
Lo afferma Antonella Parisi, responsabile Pari Opportunità Uil Trapani inseguito al femminicidio della trapanese Anna Manuguerra per mano del coniuge.
“Alla famiglia di Anna la Uil tutta esprime la propria vicinanza in questo momento così drammatico – afferma -. Ancora una volta il dramma di una donna uccisa per mano di un uomo ci colpisce duramente, come società civile e come comunità locale. Lo schema è sempre lo stesso, un format che si ripete all’infinito: lei lo vuole lasciare, lui non lo accetta e se poi sospetta ci sia di mezzo un altro uomo, ammazza la donna che crede di amare così tanto da poterla considerare proprietà privata, e poterle dunque togliere la vita. Anna Manuguerra purtroppo è solo l’ultima di una lunga serie. Dall’inizio dell’anno decine di donne sono rimaste uccise, vittime di una ormai evidente inadeguatezza dell’uomo a reggere un NO definitivo da una donna. Numeri spaventosi di una guerra che va combattuta innanzitutto nella scuola e in famiglia. Occorre combattere gli stereotipi, insegnare l’educazione alla relazione, al rispetto dell’individuo, al rapporto affettivo continua ma è fondamentale che questa lotta sia combattuta insieme dagli uomini e dalle donne. Ognuno deve fare la propria parte, nelle istituzioni e nella vita privata.”