Domani mattina raccolta firme contro l’autonomia differenziata L’iniziativa di Cgil e Uil davanti all’ospedale Sant’Antonio Abate di Erice

Si terrà anche a Trapani la raccolta di firme organizzata da Cgil e Uil Sicilia, insieme alle categorie del pubblico impiego e dei pensionati, per chiedere al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani di ritirare il suo appoggio alla riforma sull’autonomia differenziata, avviata dal governo Meloni. Gli appuntamenti attualmente in programma sono due: domani 14 giugno, dalle 9 alle 13, davanti l’ospedale di Erice Sant’Antonio Abate, e martedì 20 giugno, stesso orario, davanti la villa comunale Margherita di Trapani. 

“Abbiamo scelto di far partire emblematicamente la raccolta firme dalla struttura ospedaliera trapanese – affermano i segretari generali di Cgil e Uil Trapani Liria Canzoneri e Tommaso Macaddino -. La sanità pubblica, e con essa il diritto alla salute dei siciliani, rischia di pagare il prezzo più alto se l’autonomia differenziata sarà legge. Riteniamo poi che insieme ad essa, saranno intaccati anche i diritti fondamentali all’istruzione e alla mobilità, rispetto ai quali crescerà il gap con le regioni più forti del Paese, che continueranno ad attrarre dal Sud risorse economiche e intelligenze depauperando i nostri territori”. 

“Il progetto del governo - aggiungono – darebbe il colpo di grazia a un sistema sanitario già debole, che necessita di investimenti pubblici per strutture e personale. Tutte le problematiche emerse durante la pandemia, come l’allungamento delle liste d’attesa e la carenza di personale, sono destinate ad aggravarsi con l’autonomia differenziata, indebolendo il sistema sanitario nazionale nel suo complesso e rendendo impossibili interventi di riequilibrio”.  

E concludono “per Cgil e Uil i diritti fondamentali devono essere ugualmente esigibili in tutta la penisola italiana, ne va della tenuta del Mezzogiorno e anche dell’unità del paese. Serve un’ampia mobilitazione a tutela di diritti di tutti. Vi invitiamo, dunque, a dire “No” in massa firmando la petizione contro il regionalismo differenziato”.

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