Svimez. Provincia di Trapani non attrattiva per le imprese. Tumbarello (Uil): Serve cambio di rotta. Puntare su sviluppo e politiche attive del lavoro
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- Creato Venerdì, 01 Luglio 2016 10:05
La provincia di Trapani non è attrattiva per le imprese. Lo dice lo studio “L'attrattività percepita di regioni e province del Mezzogiorno per gli investimenti produttivi" di Dario Musolino, pubblicato sull'ultimo numero della Rivista Economica del Mezzogiorno, trimestrale della Svimez.
“La ricerca dello Svimez – afferma il segretario generale Uil Trapani Eugenio Tumbarello – certifica una triste realtà. Questa terra ha bisogno di crescere. Gli aiuti forniti da Regione e Stato sono importanti e utili, ma serve anche altro. Serve la crescita della cultura di impresa soprattutto tra i nostri giovani, poiché se non siamo noi per primi a investire nel nostro territorio, perché dovrebbero farlo gli altri?”
Lo studio, condotto su un campione di 225 imprese con sede in Italia, di diversi settori merceologici e con almeno 20 addetti, si propone di analizzare in quali regioni e province italiane gli imprenditori preferiscono insediare un'azienda, e per quali ragioni. L'analisi è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario, in cui era richiesto di assegnare a regioni e province punteggi compresi tra 1 (molto sfavorevole) a 5 (molto favorevole). Il punteggio assegnato al provincia di Trapani è 1,92, al di sotto del punteggio assegnato alla regione Sicilia di 1,99.
“La Uil sollecita ormai da tempo le amministrazioni ad ogni livello, da quello nazionale a quello locale, - aggiunge Tumbarello – di portare avanti politiche di sviluppo serie e concrete che puntino alle eccellenze del territorio. Turismo, prodotti agroalimentari e beni culturali hanno bisogno di una rete di infrastrutture a sostenerli. Viabilità, trasporti, opere pubbliche, banda larga e così via possono creare occupazione anche nel breve termine, ponendo, allo stesso tempo, le basi per lavoro duraturo. Politiche di investimento in infrastrutture di trasporto, politiche industriali e campagne specifiche di comunicazione sull’area trapanese sono strumenti imprescindibili a contrastare la scarsa attrattività di questa provincia. Non ci sono più alibi, è il momento di superare il disagio sociale del quale tutti sono coscienti e lavorare costantemente per utili politiche attive del lavoro”.
Nei mesi scorsi, la Uil, insieme a Cgil, Cisl e Confindustria Trapani ha dato vita a un tavolo di confronto permanente denominato “Patto per lo sviluppo”. La Uil chiederà che il tavolo torni a riunirsi a breve.