Le conclusioni del segretario generale Uil Trapani Tumbarello alla mobilitazione unitaria "Lavoro, sviluppo, legalità"

Di seguito l'interevento conclusivo del segretario generale Uil Trapani Eugenio Tumbarello alla mobilitazione unitaria di Trapani del 31 ottobre 2015 "Lavoro, sviluppo, legalità".

 

Cari Amici e Compagni,

abbiamo titolato l’iniziativa odierna "UNA SVOLTA FORTE PER EVITARE IL FALLIMENTO ECONOMICO, SOCIALE E AMMINISTRATIVO DEL TERRITORIO" ed abbiamo incentrato tutta la nostra attenzione sulle tematiche che affliggono la Sicilia rispetto al resto del Paese e il Territorio Trapanese, in modo particolare, rispetto alle altre parti dell’Isola.

La situazione drammatica fotografata nei nostri documenti e riferita a dati ufficiali, evidenziati dagli interventi dei lavoratori, nostri rappresentanti sui luoghi di lavoro che si sono susseguiti in questa mattina e dagli interventi dei miei colleghi Salvo Morabito e Filippo Cutrona, ci impongono una presa di posizione forte e in controtendenza con quanto fin qui fatto, se vogliamo davvero tutelare questa nostra Terra e quanti in essa vivono: lavoratori, pensionati, persone in cerca del lavoro o che intendono tornare al lavoro e giovani che preferirebbero non allontanarsi dalla Sicilia e dal territorio trapanese in particolare, Terra che amano come i loro Padri.

Bene hanno fatto le nostre rispettive segretarie regionali a proporre a simbolo dell’iniziativa odierna, che si svolge nelle 9 province dell’Isola, l’hashtag  #SiciliaInEmergenza (situazione vera e fotografia dell’esistente). 

Altrettanto bene stiamo facendo noi a Trapani a destinare alla stessa circostanza, e in modo che permanga in maniera duratura (ed aggiungo risolutiva) l’hashtag #sviluppopertrapani.

Il titolo centrale stesso della nostra iniziativa LAVORO – SVILUPPO – LEGALITA’ è SINTESI della proposta di Sviluppo sulla quale CGIL, CISL e UIL insieme, unitariamente, da soli e/o con altri intendono realizzare con ogni mezzo in loro possesso e utilizzando ogni misura possibile, locale regionale e nazionale, perché questa Terra torni ad essere una Terra Normale, nella quale appunto non manchi il Lavoro, quel Lavoro Dignitoso, spesso celebrato ma, ahimè, puntualmente negato o mortificato per le note criticità che sviliscono chi intende creare impresa in questo lembo di Isola.

Certo non c’è da gioire ad essere rappresentati da taluni politici, alti dirigenti, funzionari e addirittura magistrati corrotti che saccheggiano ogni santo giorno uno dei Paesi più belli del mondo.

E il qualunquismo dilaga e travolge ognuno dando una dimensione delle cose negativa e piena di profonda rassegnazione.

E così si rischia di passare tutti come attori dello stesso SISTEMA, dicasi esso mafioso, dicasi esso sistema di corruzione e di evasione; come se in questa Terra non esistessero le persone oneste che lavorano e producono, persone oneste da emulare con ammirazione e con coraggio, evitando di fare diventare i disonesti (visti come furbi) i soggetti da prendere a riferimento.

Questo, ovviamente, è un problema pesante che va contrastato non solo con la forza dell’insegnamento nelle scuole ma anche attraverso quei gesti della nostra quotidianità e delle buone e regolari pratiche lavorative che servono ad incoraggiare le giovani generazioni ad uscire dai qualunquismi sterili e pericolosi che fanno perdere di vista quelle peculiarità e quelle ricchezze che in questo Territorio esistono.

 Alla Politica chiediamo, semplicemente, di fare il proprio dovere per supportare l’azione della gente laboriosa, delle amministrazioni virtuose e di quanti, con senso di responsabilità ed aborrendo ogni semplice qualunquismo, volessero fare le COSE NORMALI.

E non parleremmo di fallimento se pensassimo a restituire la NORMALITA’ alla Sicilia, con interventi radicali, rivoluzioni vere e non annunciate, magari graduali con una programmazione intelligente, di largo respiro seppur di medio tempore, che fosse realizzata da politici coscienziosi, non importata di che colore politico, purché responsabili e buoni padri di famiglia.

Perché il Lavoro non ha colore, non è né di destra né di sinistra; le sorti del Lavoro non possono rimanere neppure nelle mani dei qualunquisti e disfattisti, e di chi qualcuno chiama Gufi a convenienza e di professione; il lavoro dignitoso certo va oltre il precariato cronico e verosimilmente utile a taluni, il lavoro stabile deve tornare ad essere l’unico vero obiettivo della classe politica di questo Paese, della Sicilia e per questo Territorio.

È qualunquistico tendere a rappresentare il Sindacato come la Politica, e magari la politica meno buona, e scaricare su di esso responsabilità non dovute, ed è la stessa politica, in un esercizio strategico quotidiano, ad offrire all’opinione pubblica, alla quale risponde essa stessa in termini di rappresentanza elettorale, un’idea surreale del Sindacato, che, invece, per la propria “mission”, al contrario, risponde direttamente e ogni giorno in modo concreto e fattivo a dare riscontro alle istanze delle persone di cui si fa carico per libera scelta delle stesse.   

E sarà anche per quest’ultima ragione, verosimilmente, che ai vari Governi, e a quest’ultimo in modo particolare, il Sindacato torna scomodo; è sotto gli occhi di tutti la realizzazione da parte di chi governa il Paese di una sistematica azione di indebolimento del Sindacato con provvedimenti legislativi a partire dall’abolizione dell’articolo 18, presentati all’opinione pubblica quali necessari per far tornare le imprese agli investimenti, che di fatto rafforzano unicamente i datori di lavoro.

Di contro i Contratti, non rinnovati da troppo tempo, e per i quali non vi sono risorse nella legge di Stabilità, riducono ancor di più il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti ed allargano inesorabilmente la forbice tra chi possiede di più e chi invece vede regredire la propria condizione di vita. 

Mentre c’è necessità di dare ai lavoratori dipendenti e ai pensionati gli aumenti congrui per poter consentire agli stessi di poter vivere meglio facendo muovere l’economia, a partire da quella legata alla produzione interna. 

Il Paese ha bisogno di politiche per il Lavoro maggiormente incisive e la Sicilia non deve perdere ogni opportunità che le permetta di rimanere “al passo” con il resto del Paese. 

Noi sindacato, rappresentativo del mondo del lavoro e dei cittadini in cerca di Lavoro abbiamo il dovere, derivante dalla vicinanza con la Base, di saper cogliere le necessità e gli aspetti positivi di questa Terra, valorizzandoli e vivendo di ciò, facendo in modo che liberamente quanti volessero investire, oltre che noi cittadini su noi stessi in termini imprenditoriali, possano vedere i comuni della nostra preziosa provincia quali siti fertili per un’imprenditoria sana e di prospettiva. 

In questa provincia abbiamo da tempo sollecitato un piano integrato per il Commercio e per il Turismo (peraltro il Turismo è una delle voci che registra un segno di ripresa) ed è facile pensare al contributo che la presenza dell’aeroporto dà alla causa in parola, ma necessita realizzare un sistema di collegamento per il quale esistono già precise misure che oltre a migliorare la mobilità di mezzi e persone farebbe ripartire il settore edile, uno dei settori maggiormente colpito dalla crisi.

In ogni modo questo Territorio ha necessità di essere posizionato in Rete, come si dice adesso, e far sapere a chi consulta la Rete o anche a chi nella Rete cerca opportunità di cultura, di preziosi paesaggi, di riserve incontaminate e di ogni altro genere di ricchezza che qui non manca nulla, perché con noi la natura è stata generosa. 

Spesso la politica è disattenta alle questioni che riguardano la nostra Terra, la politica che per “lotte di potere” diventa sciocca e irresponsabile, prigioniera di ogni individualismo dannoso e frenata da sterili ambizioni personali e di lobbie che negano l’essenza della collettività, che ignorano i bisogni primari di chi vive il territorio con immutato amore ma con una speranza sempre minore che la normalità possa tornare. 

Anzi vorrei dire NOI SIAMO LA RICCHEZZA noi che ci alimentiamo di quel che gli altri non hanno nella normalità delle nostre giornate di vita qui. 

Noi cittadini di questa terra dobbiamo avere la consapevolezza forte del nostro essere prima ancora che del nostro avere e fare in modo che investitori, viaggiatori, e consumatori dei nostri preziosi prodotti possano conoscerci unitamente alle nostre comunità.

Bisogna fare in modo che i nuclei familiari possano tornare a vivere di reddito di lavoro, che per ogni famiglia possano esprimere la propria laboriosità oltre il padre, la madre ed i figli; i dati generali circa i livelli di occupazione sono negativi e allarmanti, e ancor di più la condizione delle donne lavoratrici con punte elevatissime di disoccupazione giovanile.

È possibile che la politica, e la politica regionale in particolare, non sappia cogliere le grandi opportunità che abbiamo in questa provincia?  siamo Storia, Cultura, siamo intelligenze, menti creative, siamo persone accoglienti e pronte all’abnegazione e all’impegno, siamo soggetti leali che meritano un Governo diverso, un Governo di Svolta Forte e Reale, che abbia rispetto del patrimonio umano, per il quale deve lottare affinché si possa tornare a vivere nelle migliori condizioni, evitando le fughe delle nostre migliori risorse in luoghi lontani che per merito degli stesse, con condizioni diverse dalle nostre si impreziosiscono dei nostri cervelli.

La sfiducia che attanaglia i Giovani, più degli altri, per quel che concerne il Lavoro non può e non deve essere una loro colpa, non può e non deve far sentire loro il peso della responsabilità non giusta e meno che mai può diventare “unico e vero alibi” della non ricerca del Lavoro.

Noi possiamo insieme e con forte senso di responsabilità, facendo esercizio del nostro modo di essere vicini alla gente a partire dai lavoratori e dai pensionati continuare ad essere UTILI, ancor più della Politica, a rappresentare le questioni in campo, a rappresentare le necessità di reddito che hanno le famiglie di questa Terra, nelle quali non è immaginabile che si possa sopravvivere con la pensione delle persone anziane e nelle quali la realizzazione di un lavoro dignitoso da parte di tutti i componenti la famiglia deve essere il vero obiettivo.

Noi, oggi, chiediamo al Governo Regionale di affrontare con serietà e con profondo senso di misura ogni criticità di questa Terra, intendiamo farlo rivolgendoci, oltre che al Governo, ai deputati di questa provincia che sono ben 9 su 40 e che conoscono il Territorio, essi hanno il dovere di tutelarci con Norme necessarie, con l’utilizzo di ogni misura, avendo rispetto di ciò che siamo e salvaguardando ciò che abbiamo, altrimenti sarà il fallimento di un popolo, e ciò non lo vogliamo e non lo meritiamo.

La Politica deve ridurre gli sprechi e fare chiarezza sui conti della Regione, riqualificando la spesa e annullando gli sprechi, realizzando una concreta lotta all’evasione, mettendo in campo efficienti misure di inclusione sociale e di contrasto alla povertà.

Il Governo Regionale deve provvedere, e presto, a superare l’impasse sulla riforma delle Province, la riforma della Formazione Professionale e degli Sportelli Multifunzionali e di ogni altra riforma di settore da troppo tempo in attesa di attuazione.

Il Governo Regionale sia serio ed attento circa l’utilizzo dei fondi strutturali della nuova programmazione europea 2014/2020, considerato che finora non poche risorse sono state tornate al mittente per incapacità e/o altro; auspichiamo che le stesse possano servire concretamente per creare occasioni di sviluppo nel prossimo decennio.

L’immobilismo della Regione Siciliana è evidente in non poche vertenze croniche che meriterebbero soluzioni radicali e di largo respiro, tra queste quelle dei Forestali e dei Precari.

La drammaticità della situazione del sistema viario in Sicilia legata al dissesto idrogeologico, tema che si lega con un più positivo e sistemico utilizzo del personale della forestale in termini di efficienza ed utilità, comunque, di interventi programmati e metodici, e non di emergenza dell’ultimo momento.

Le emergenze sono in tutti i settori, in alcuni addirittura sono rappresentate da dati drammatici, come per l’edilizia, settore nel quale i disoccupati siciliani sono il doppio rispetto alla media nazionale. 

Le emergenze che vive la regione appaiono ingestibili e la Politica rischia di non essere più in grado di mettere le classiche “pezze”, noi abbiamo il dovere di guidare la protesta dei Siciliani, per come stiamo facendo con l’odierna manifestazione e chiedere un CAMBIO DI ROTTA, se questa Assemblea Regionale non è all’altezza passi la mano.  

Noi, CGIL CISL e UIL di Trapani vogliamo lavorare insieme, unitariamente, per questa ragione, per dare segno di proposta e di utilità condividiamo le forti ragioni dello stare insieme per il Territorio.

Sposiamo un Patto per lo Sviluppo, che non è nuovo, che ci impegna su parecchie tematiche che sono presenti sul Territorio, oserei dire da troppo tempo, su progetti antichi ed ambiziosi, che non hanno approdato a soluzioni complete o mai avviati, sulle esigenze nuove legate alle nuove tecnologie che ci permettono di essere conosciuti attraverso il WEB in tutto il mondo per quel che siamo, per come dicevo prima, e per quel che possediamo in termini di ricchezze complessive da offrire ai visitatori e agli investitori, e senza dimenticare che lo Stato deve investire di più in questa Terra meravigliosa, gli investimenti pubblici sono indispensabili.

Non esiste una solo branca della nostra economia che non possa essere valorizzata ed è un crimine non farlo, è orribile pensare sempre che la colpa sia di altri, facile sarebbe dire che la colpa è della politica e chiuderla lì, meno facile dare un proprio contributo come facciamo adesso, senza dimenticare quel che abbiamo fatto fino ad adesso.

Abbiamo allargato questo patto a Confindustria, e riteniamo di allargarlo ad altre forze sociali della provincia, l’abbiamo presentato al Prefetto di Trapani con il quale intendiamo mantenere una interlocuzione costante e sinergica; è un PATTO AMBIZIOSO che vuole traguardare l’obiettivo, per noi dovuto e improcrastinabile, di ridurre, fino ad eliminare, il livello di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile della nostra provincia in modo da salvaguardare ogni cittadino rendendolo libero da ogni genere di oppressione.

Viva il Sindacato, viva CGIL, CISL e UIL!

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