Oggi sit in davanti la Prefettura per chiedere lo sblocco dei pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga – I sindacalisti Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il Prefetto

“In provincia di Trapani centinaia di famiglie sono senza lavoro e senza alcun reddito”. A denunciarlo sono la Cgil, la Cisl e la Uil che stamani hanno tenuto un sit in di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dell'edilizia, dell'industria e del commercio dinnanzi il Palazzo del Governo. Alla base della protesta ci sono i mancati pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga del 2014 e del 2015. In particolare a dover essere liquidate sono le somme relative alle 300 domande presentate a partire da maggio del 2014 e alle 900 presentate da gennaio del 2015 a oggi.

Nel corso della mattinata i sindacalisti Franco Colomba della Cgil, Francesco Lo Sciuto della Cisl e Tommaso Macaddino della Uil hanno incontrato il Prefetto Leopoldo Falco a cui hanno rappresentato la condizione di disagio patita da centinaia di famiglie del trapanese che hanno perso il lavoro e non hanno più alcun sostegno al reddito.

Nonostante gli annunci dei giorni scorsi da parte dell'assessore regionale del lavoro Caruso, che aveva garantito il pagamento delle somme del 2014 entro giugno, ad oggi non vi è stato alcuno sblocco delle pratiche tant'è che l'Inps che non ha ancora ricevuto dalla Regione i fondi e di conseguenza l'Ufficio provinciale del lavoro non ha elaborato i decreti.

“Se questi ritardi continueranno ad accumularsi - hanno detto Colomba, Lo Sciuto e Macaddino - ai lavoratori che oggi sono in grave difficoltà verrà data risposta tra un anno e forse più. Questo è un sistema che non funziona e che non ammortizza niente”. Al Prefetto i sindacalisti della Cgil della Cisl e della Uil hanno chiesto di farsi carico di questo disagio e di rappresentare all'Assessorato regionale del Lavoro l'esigenza di accelerare i tempi per i pagamenti dell'indennità. Disponibilità è stata espressa dal Perfetto che, riconoscendo le difficoltà dei lavoratori, ha assicurato il proprio intervento.

Si è trattato dunque di un prima iniziativa, i sindacalisti hanno annunciato che se i lavoratori non otterranno risposte positive saranno organizzate altre manifestazioni di protesta.

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